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"It’s really not about who are you" (2020) indaga il concetto di identità come prodotto per lo più inconsapevole di tutte le relazioni che ci hanno toccato nella nostra vita.
La domanda su noi stessi viene ridefinita traducendosi da "Chi sei?" a "Perché sei?"
Nasciamo tutti come lavagne pulite che vengono poi scritte dal passato dei nostri altri significativi. Non siamo mai uno statico e marmoreo “chi” ma siamo un complesso, dinamico e meraviglioso intreccio di “perché” fatto da tutte le mani che ci hanno toccato, tutte le parole dette-scritte-sussurrate che abbiamo ascoltato, tutti i cieli senza nuvole e quelli tempestosi con cui i nostri occhi hanno colliso.
Chi è mancato coesiste ancora con chi è vivo, i cerchi familiari si ripetono all’infinito. Un’eredità solo in superficie fatta di gesti e dettagli che le immagini possono cogliere.
L’unico modo per capire il “chi” è sbrogliare la matassa dei “perché”.